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IL SEGRETO PER ACCOGLIERE L’AMORE

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Life Coach

IL SEGRETO PER ACCOGLIERE L’AMORE

[Come chiunque vorrei essere felice, ma come chiunque voglio esserlo a modo mio] Jane Austen

Aveva proprio ragione la scrittrice di “Orgoglio e Pregiudizio” la brittanica Jane Austen quando scrisse: “Come chiunque vorrei essere felice, ma come chiunque voglio esserlo a modo mio”.  

Su questo punto siamo tutti d’accordo. Nessuno di noi vuole essere infelice e tutti cerchiamo la felicità attraverso l’amore. Ma se non ti ami non puoi amare. Il “conosci te stesso” socratico ci ha insegnato che se non parti dalla conoscenza di te stesso sarà difficile accogliere e dare amore.

Domande: “Cos’è per te l’amore?” – “Sei pronta ad innamorarti?”

Per questo prima di leggere il contenuto ti invito a compiere un piccolo sforzo. Prova a rispondere a queste due domande: “Cos’è per te l’amore?” – “Sei pronta ad innamorarti?” e dopo 5 minuti riprendi la lettura.

Bene, sei di nuovi qui. Hai provato a rispondere? Non ti preoccupare se non trovi le parole giuste, se ti è difficile esprimere il tutto attraverso un solo concetto.

Non ci sono delle risposte scientifiche alle domande di sopra, ognuno risponderà a modo suo. Ad esempio tempo fa una mia amica mi scrisse che per lei l’amore era “dare tutto di sé”. Il suo problema relazionale comune a molti, consisteva nel darsi senza limiti. Fino a quando arriva un bel giorno e non riesci più a colmare il vuoto che hai dentro e tutto va a rotoli. Ma il bello della vita è che tutto può cambiare, il nostro corpo e la nostra mente sono soggetti a continue modifiche.

Le nostre esperienze possono rappresentare il mezzo per cambiare rotta per dare una sterzata così da non ripetere più gli stessi errori. Il segreto per accogliere l’amore, è partire da una leale e sincera scoperta dei nostri punti deboli. Se sei capitata qui forse ti starai interrogando anche tu su quali sono le tue vulnerabilità. Nel caso della mia amica il suo matrimonio era naufragato già da un po’ ma lei continuava a trascurarsi, a lasciarsi andare.

Viveva esclusivamente per suo marito. Mi raccontò che insieme alla sua life coach era riuscita a comprendere che si erano innescate delle dinamiche relazionali in cui non riusciva più a coltivare un amore sano e genuino verso sè stessa.

Ma come sempre accade in certe situazioni il viaggio della vita è sorprendente. Quando inizi ad accettare il fatto che il tuo corpo cambia, la tua mente affronta ogni giorno nuove esperienze e scoperte finalmente qualcosa scatta dentro di te e la tua vita prende un altro corso. Ed anche la tua storia d’amore può cambiare direzione o concludersi per il bene di entrambi. Ma come sempre tutto parte dalle domande che ti fai. La mia amica prima è partita da: “Cos’è l’amore per me?” e poi una volta chiusa la sua relazione si è chiesta: “Sono pronta ad innamorarmi?” Sono sempre le domande giuste a fare la differenza.

L’amore verso sé stessi è la base di partenza per sviluppare l’amore per gli altri

La mia amica una volta conclusa la sua atavica relazione, durata ben 20 anni, mi confidò di avere una sensazione di vuoto, di sentirsi inutile senza un partner vicino. Si sentiva sola, incapace, e profondamente frustrata dopo i 40 anni a non avere accanto a un uomo che si prendesse cura di lei e che la volesse bene. Insomma, viveva questa situazione di sconforto perenne.

 
Che amore posso dare al mio partner se non mi amo?

Per questo motivo in certi momenti della vita così delicati, è necessario affidarsi ad un esperto. Ad una persona capace ed in grado di tirarti fuori da queste situazioni di sconforto. Se non ami te stesso, se non riposizioni al centro della tua vita la conoscenza delle tue zone d’ombra non riuscirai mai a venire a capo. Imparare a capire i meccanismi di funzionamento delle nostre scelte, ci permette di evitare il rischio di commettere sempre gli stessi errori, in primo luogo verso noi stessi. Vi faccio un esempio bellissimo. Immaginate due bicchieri d’acqua.

Se uno è meno pieno dell’altro, ma entrambi contengono dell’acqua per creare un equilibrio quello più pieno potrà prestare parte del suo liquido nel secondo bicchiere meno pieno. Il problema però sta quando uno dei due è completamente vuoto, a quel punto è necessario travasare metà acqua dal primo al secondo. In parole povere, il bicchiere vuoto non può dare niente a quello pieno perché visto che non possiede una goccia d’acqua. Immaginiamo che l’acqua metaforicamente rappresenti l’amore: che amore posso dare al mio partner se non mi amo?

Il volersi bene è alla base di ogni percorso di crescita personale

Per questo motivo il volersi bene diventa determinante. Volerci bene significa accettarci nella nostra interezza, entrare in contatto più intimo con il nostro corpo. Accettare i nostri punti deboli in un certo senso significa accogliere la nostra autenticità. Se questo non accade siamo i primi a non accettarci per come siamo. E come possiamo pretendere che sia qualcun altro a farlo per noi? 

Se non avviene la conoscenza del sé non puoi aprirti all’altro. Se questo processo non si realizza prima della nascita della coppia è molto probabile che una delle due parti, porterà dentro casa un bicchiere vuoto o semivuoto senza neanche un sorso d’acqua, anche se all’inizio quel bicchiere sembrerà stracolmo all’altro basterà poco per accorgersi che dentro non c’è niente.

Essere in grado di amare gli altri amando primariamente sé stessi ci permette in primis di non sottovalutarci di non rivolgere verso l’esterno pretese o aspettative ma di trovare all’interno di noi l’autoefficacia utile a vivere serenamente un rapporto di coppia contribuendo ad abbellirlo ogni giorno sempre di più. La nostra autoefficacia cognitiva, comportamentale e sociale è il segreto per accogliere l’amore dentro e fuori di noi.

di Francesco Sassano, sociologo e autore di AlimentaLaMente

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