LA REGOLA DEI 5 PERCHÉ
Nel coaching, indipendentemente dal metodo sul quale si sceglie di basare i propri studi, le domande sono importantissime. Chiedersi perché si desidera una determinata cosa è fondamentale, ma per arrivare al cuore del vero bisogno che ha fatto scaturire quel desiderio bisogna andare oltre e ripetersi più volte la domanda, proprio come evidenziato dal metodo dei 5 perché trattato in questo articolo. (https://it.wikipedia.org/wiki/Cinque_Perch%C3%A9)
Nel coaching, indipendentemente dal metodo sul quale si sceglie di basare i propri studi, le domande sono importantissime. Chiedersi perché si desidera una determinata cosa è fondamentale, ma per arrivare al cuore del vero bisogno che ha fatto scaturire quel desiderio bisogna andare oltre e ripetersi più volte la domanda, proprio come evidenziato dal metodo dei 5 perché trattato in questo articolo.
Un esempio pratico:
PROBLEMA: La clientela non è soddisfatta poiché i prodotti acquistati non sono conformi alle richieste.
- PRIMO PERCHÉ: perché i prodotti non conformi alle richieste?
- Risposta: perché il reparto produttivo ha costruito dei prodotti basandosi su una specifica diversa da quella dei clienti;
- SECONDO PERCHÉ: come mai è stata usata una specifica diversa da quella dei clienti?
- Risposta: perché, nella fretta, il commerciale ha convocato direttamente il Responsabile della Produzione e gli ha dato le specifiche di un altro cliente;
- TERZO PERCHÉ: perché il Commerciale ha convocato direttamente il Responsabile della Produzione e non ha seguito, invece, la procedura?
- Risposta: perché la procedura richiede l’autorizzazione del Direttore Commerciale, ma si blocca quando lui è fuori ufficio;
- QUARTO PERCHÉ: perché il modulo richiede l’approvazione specifica del Direttore Commerciale?
- Risposta: perché il Direttore Commerciale ha bisogno di essere sempre aggiornato sulle vendite per redigere un report preciso da inviare alla Direzione.
Trovata la causa scatenante, il problema può essere risolto ideando un altro sistema che mantenga il Direttore Commerciale aggiornato sulle vendite effettuate.
PERCHÉ VOGLIO CIÒ CHE VOGLIO?
La regola dei 5 perché può tornare utile anche per individuare il vero interesse che sta alla base di un desiderio o di un obiettivo che vogliamo realizzare. Molto spesso, infatti, ciò che desideriamo è solo la punta dell’iceberg e sotto la superficie c’è molto di più. (https://emanuelageraca.it/puo-il-coaching-aiutarci-a-cambiare-vita/)
Esempio:
DESIDERIO: Voglio andare a Ibiza.
Perché vuoi andare a Ibiza?
Perché voglio sdraiarmi su una spiaggia assolata.
E perché ti vuoi sdraiare su una spiaggia assolata
Perché ho bisogno di rilassarmi.
Perché hai bisogno di rilassarti?
Perché ho lavorato troppo duramente.
Perché hai lavorato troppo duramente?
Perché il mioil capo sta gettando tutte le responsabilità su di me.
Perché il tuo capo ti getta addosso tutte le responsabilità?
Perché vorrei una promozione e sa che non posso dire di no.
La necessità di fondo, quindi, è trovare un modo per dire “no” al capo senza compromettere la possibilità di ottenere una promozione.
Molto diverso dall’andare semplicemente in spiaggia.
PERCHÉ PENSO CIÒ CHE PENSO?
Le decisioni che prendiamo nella nostra vita nascono dalle emozioni generate da ciò che pensiamo, pertanto, analizzare cosa c’è alla base delle convinzioni che ci animano potrebbe aiutarci a fare scelte più funzionali.
Si parla molto di convinzioni o credenze limitanti, soprattutto nel coaching, tanto che il termine sembra aver perso un po’ del suo reale significato. Applicare la regola dei cinque perché al nostro modo di pensare, può aiutarci a capire se le decisioni che prendiamo sono basate su convinzioni limitanti o potenzianti e, cosa ancora più importante, se tali convinzioni sono davvero nostre.
Perché dico questo? Perché la maggior parte delle cose in cui crediamo è la conseguenza di quello che abbiamo assimilato a partire dal giorno in cui siamo venuti al mondo.
I nostri genitori, le maestre, le suore e i preti se abbiamo ricevuto un’educazione cattolica, tutti hanno contribuito alla creazione del “programma” installato nel nostro cervello e non importa quanto sia obsoleto; se non abbiamo mai provveduto a installarne uno più aggiornato, significa che stiamo operando ancora oggi con quel sistema.
Un famoso life coach americano, T. HarvEker, prima di tenere i suoi corsi o le sessioni di coaching dice questa frase: NON CREDERE NEPPURE A UNO DEI TUOI PENSIERI.
Troppo drastico?
Io credo di no. Prova a riflettere sui pensieri automatici che affollano la tua mente nel corso della giornata. Quanti di questi pensieri si basano su circostanze concrete e tangibili?
Non è forse vero che, per la maggior parte del tempo, siamo impegnati a pensare a fatti accaduti in passato o a preoccuparci di eventualità future? Eventualità che difficilmente si avverano, tra l’altro.
Sono poche le persone capaci di immergersi nel momento presente al cento per cento. Per riuscirci bisogna fare molta pratica, essere costanti nel fermarsi a prendere coscienza dei propri pensieri più volte durante il giorno e poi trovare il metodo giusto per riprogrammare il proprio sistema operativo.
PRENDIAMO ESEMPIO DAI BAMBINI
Avete presente quando i bambini entrano in quell’età in cui chiedono continuamente perché?
Perché il sole è giallo? Perché non posso mangiare tre gelati? Perché devo andare a letto presto?
È una fase attraverso la quale ognuno di noi è passato, chi più chi meno. Diventando adulti, però, smettiamo di farci questa domanda e, inserito il pilota automatico, andiamo avanti a vivere la nostra vita senza preoccuparci di capire se crediamo davvero in ciò che pensiamo e alle teorie che difendiamo nelle discussioni con amici e parenti.
Ebbene, non ci farebbe male tornare ad assillarci con quei perché, di tanto in tanto.
Perché penso di essere brutto/a? Perché credo che il mio capo non mi concederà un aumento di stipendio? Perché non troverò mai l’uomo/la donna della mia vita?
Usando la regola dei cinque perché potrete andare a stanare la credenza limitante che vi impedisce di progredire e cambiarla.
Partendo da una semplice domanda potreste iniziare a cambiare la vostra vita.