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Sammy Basso, può essere il nostro mentore per vivere nel presente

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Sammy Basso, può essere il nostro mentore per vivere nel presente

Sammy Basso il nostro mentore.

Scegliere un mentore per vivere nel presente sono due tematiche molto interessanti.A maggior ragione se leggi, scrivi ed hai cuore la tua Crescita Personale. Cercavo da giorni un filo diretto per coniugare insieme sotto lo stesso verbo, la ricerca di un mentore ed il vivere nel presente.

La morte di Sammy Basso è stata la molla per congiungere il tutto e per scrivere oggi cercando di sensibilizzare i miei lettori a scegliere tra le tante guide, mentori, coach o padri spirituali: quelli giusti.

Sammy, con il suo esempio di vita è andato oltre perché in una società come la nostra fatta di modelli che mirano alla perfezione ha utilizzato la sua imperfezione per compiere un cammino di vita unico.

Mi ha commosso il messaggio che la famiglia ha lanciato su Instagram poche ore dopo la sua morte, il testo recitava: “Sammy ci ha insegnato che, sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili, vale la pena viverla con pienezza”.

E chi meglio di Sammy Basso con la sua testimonianza potrà un domani essere un degno rappresentante, guida, mentore per imparare che la felicità sta nel vivere nel “qui e ora”.

Chi è Sammy Basso?

Sammy Basso, era un ragazzo di 28 anni affetto da una malattia molto rara, la progeria o sindrome di Hutchinson-Gilford, che causa un invecchiamento precoce dell’organismo anche se non altera la mente che resta l’unico indicatore della vera età del malato. I nati con progeria tipicamente hanno un’aspettativa di vita che non supera i vent’anni.

Sammy Basso era un ragazzo che nonostante la sua malattia aveva un’innata voglia di vivere. Nel 2018 si laurea all’Università degli Studi di Padova in Scienze Naturali, la sua tesi prova a dimostrare la possibilità di curare la progeria tramite ingegneria genetica.

Il suo cammino di studi e ricerca prosegue nel 2021 con la specializzazione in Molecular Biology laureandosi all’Università degli Studi di Padova. Sammy oltre ad essere un valido ricercatore scientifico, è stato anche ambasciatore dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso APS Onlus una realtà nata nel 2005 per favorire lo studio sulla progeria.

Importanza di scegliere un buon mentore

All’interno di una società che mira alla perfezione, Sammy non era di certo l’eroe della Marvel. Il suo corpo fortemente debilitato dalla malattia non gli hai permesso di essere uomo visivamente perfetto.

Eppure Sammy, in una delle sue ultime interviste, ai microfoni di Rai 3 a riguardo dice: “Si può non essere perfetti, non serve essere perfetti per fare qualcosa. L’importante è fare, e non è mai troppo tardi per fare qualcosa”.

Sammy ci ha insegnato che vivere la vita con pienezza dovrebbe essere uno dei nostri massimi obiettivi. Le sue condizioni fisiche avrebbero potuto spingerlo sul fondo di un precipizio invece il giovane biologo ha scelto di superare i suoi ostacoli con un sorriso, ha scelto di dedicare la sua vita alla ricerca scientifica e di non chiudersi al mondo.

Non ha colpevolizzato nessuno della sua condizione, anzi ha cercato di lasciare un impatto positivo durante il suo passaggio terreno impegnandosi come ricercatore scientifico per sconfiggere la progeria. Si è impegnato a fare quel qualcosa che lo ha reso perfetto.

Importanza di vivere nel presente

Mi piace pensare che Sammy non è nato per caso. Sammy è nato per ricordarci che certe vite sono uniche. Tutto sta a come riesci a portare avanti quel fardello che casualmente la vita ti consegna sopra le tue spalle. Pensate ad un dato: l’incidenza della progeria è di 1 caso su 4 milioni di nascite e al momento ci sono 100 casi noti in tutto il mondo.

Sammy, si è impegnato a guardare la vita oltre le proprie tragedia. Ha vissuto il suo presente trasformando le sue sofferenze in opportunità, ha esplorato nuovi modi di pensare, si è allontano dagli stereotipi. È stato uno di quelle poche persone capaci di lasciare il segno.

Sammy, era una persona che amava la vita: lo studio, i viaggi, gli incontri con le altre persone. La sua storia è un richiamo a vivere giorno per giorno come se fosse ultimo.

La sua capacità di vivere positivamente e con intelligenza ha contagiato migliaia di persone che l’hanno conosciuto durante il suo cammino: celebrità, scienziati e persone comuni. Il suo modo di essere deve essere fonte d’ispirazione per chi non riesce ad accogliere i suoi limiti e per chi ancora cade in facili pregiudizi.

Sammy ha raccontato la sua vita nei suoi libri, attraverso i suoi social. Non si è mai dato per vinto affrontando la malattia con coraggio senza alcun pietismo. Prima di chiudere la mia riflessione, ho provato a sintetizzare in una frase il suo messaggio, il suo dono di vita.

Conclusioni

E più o meno, l’ho pensata così: “Anche se la vita mi ha imposto una condizione particolare che non ho scelto, ciò che conta di più è il modo in cui ho scelto di reagire”. Consentitemi, di aggiungere: “Grazie Sammy a nome di tutti quelli che da oggi cercheranno di avvicinarsi alla tua grandezza”.

di Francesco Sassano, sociologo e autore di AlimentaLaMente

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